Nell’era digitale in cui viviamo, i nostri cellulari sono diventati compagni costanti, talmente costanti che la dipendenza da smartphone sta diventando un vero e proprio problema di massa. Li usiamo per comunicare, lavorare, navigare su internet e intrattenerci. Un utilizzo talmente diffuso e trasversale che, per alcuni aspetti, non potremmo farne a meno.

In questo articolo, esploreremo la dipendenza da smartphone dal punto di vista psicologico, come riconoscerla e cosa poter fare per uscire dal tunnel.

Alcuni dati sulla dipendenza da smartphone

Secondo quanto rilevato dal rapporto Eures l’82% dei giovani italiani è a rischio addiction. La dipendenza da smartphone è riconosciuta come “problema generazionale” dall’85% dei giovani: per il 43,9% rappresenta una “reale emergenza tra le nuove generazioni”, mentre per un altro 39,8% si tratta di un “problema reale”. Per ulteriori informazioni potete cliccare su questo link.

A livello mondiale non siamo messi meglio. Ovvero l’Italia, secondo World of Statistics si trova all’undicesimo posto per la dipendenza da smartphone. Questi i primi 10 posti:

1 Cina, 2 Arabia Saudita, 3 Malesia, 4 Brasile, 5 Corea del Sud, 6 Iran, 7 Canada, 8 Turchia, 9 Egitto, 10 Nepal. Paesi come la Francia o la Germania si collocano rispettivamente al ventitreesimo e ventiquattresimo posto.

Definiamo meglio la situazione

La dipendenza da smartphone, chiamata anche come nomofobia (NO Mobile Phone PhoBIA), si esplicita attraverso la paura di restare senza il proprio telefono cellulare e si verifica quando l’uso dello stesso diventa così frequente e invasivo da interferire con la vita quotidiana e le relazioni.

Come puoi riconoscere se hai un problema di dipendenza da smartphone? Ecco alcuni segnali d’allarme da tenere d’occhio:

 

  1. Compulsività: ti senti costantemente obbligato a controllare il tuo smartphone anche quando non è necessario.
  2. Isolamento sociale: preferisci trascorrere il tempo con il tuo smartphone piuttosto che con amici o familiari.
  3. Riduzione della produttività: l’uso eccessivo del telefono influisce sul tuo lavoro o sugli studi.
  4. Sintomi fisici: avverti tensione, ansia o irritabilità quando non puoi utilizzare il telefono.
  5. Riduzione del sonno: quando l’uso notturno del telefono compromette il tuo sonno.

Come uscire dal tunnel della dipendenza da smartphone

La dipendenza da smartphone può sembrare una sfida importante, ma con il supporto delle Terapie Brevi puoi recuperare il controllo sulla tua vita digitale. Potresti voler ridurre l’uso eccessivo del telefono, migliorare le tue relazioni o, più in generale, ristabilire il tuo benessere. Tutte sfide che si possono affrontare anche in poche sedute.

Attraverso la Terapia Breve possiamo ad esempio:

1. Lavorare su obiettivi chiari, raggiungibili, “misurabili”. Così potrai mantenere il focus e misurare il tuo progresso.

2. Risolvere alcune credenze irrazionali che guidano l’uso eccessivo del telefono.

3. Adottare strategie specifiche, che possono includere “prescrizioni da svolgere a casa”, al fine di ridurre gradualmente il tempo trascorso sul telefono.

4. Identificare comportamenti problematici che, erroneamente, si ritengono delle soluzioni.

5. Trovare soluzioni. La terapia breve generalmente enfatizza la ricerca di soluzioni piuttosto che l’analisi del problema.

Se pensi che il tuo utilizzo dello smartphone sia eccessivo e non riesci a fare passi avanti, allora spero che i punti appena descritti possano aiutarti a focalizzare meglio il tipo di intervento che propongo, qualora ne avessi bisogno.

 

Dott. Pier Paolo D’Alia
Psicologo Psicoterapeuta
Terapie Brevi

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Studio

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