Gli attacchi di panico rappresentano senza dubbio l’espressione pi? comune e diffusa tra tutte le forme di ansia “classificate” nei vari manuli diagnostici. Oltre la sfera professionale/tecnica se ne parla spesso anche in riviste, giornali, articoli e molto altro, avendo quindi un impatto “mediatico” piuttosto importante rispetto ad altre problematiche di origine psicologica.

Si stima che circa 180 milioni di persone nel mondo (dati provenienti dall’OMS, vedi qui l’articolo) soffrano di attacchi di panico con una prevalenza tra le donne rispetto agli uomini. In Italia, sebbene l’informazione sia del 2013, il numero dovrebbe arrivare a circa 10 milioni (vedi qui).

Cos’??

Per attacco di panico si intende la paura di perdere il controllo di se stessi (o di alcune nostre funzioni/capacit?), fino alla paura di morire improvvisamente.

Possiamo semplificare la definizione individuando 2 componenti che agiscono allo stesso tempo.

1) Da una parte troviamo l’aspetto “psi”, quindi la paura vera e propria, la sensazione di… ecc.

2) Dall’altra i sintomi fisici che accompagnano gli attacchi di panico e che possono riguardare varie funzioni del nostro organismo: aritmia cardiaca e/o tachicardia, sudorazione abbondante, capogiri, difficolt? respiratorie (affanno), blocco muscolare e altro ancora.

Vediamo quindi come la componente psicologica si colleghi a diversi fattori biologici, rendendo gli attacchi di panico decisamente invalidanti.

Per essere ancor pi? precisi possiamo dire che un attacco di panico ? l’espressione pi? violenta con cui proviamo le suddette paure insieme ai suddetti sintomi fisici (chi pi? chi meno). La “sindrome” o il disturbo da attacchi di panico ? la condizione generale in cui, oltre al verificarsi di questi episodi acuti, la persona vive costantemente la paura di arrivare a quel punto, mettendo in pratica una serie di comportamenti (o tentate soluzioni) che spesso peggiorano il problema.

Gli attacchi di panico e le Terapie Brevi

Sebbene il disturbo di cui sto parlando appaia piuttosto severo, attraverso le Terapie Brevi ? possibile trovare soluzioni in tempi concretamente rapidi.

In molte casi gi? dopo poche sedute la situazione pu? migliorare notevolmente, cos? da permettere alla persona di tornare alla propria vita senza eccessive preoccupazioni.

Com’? possibile tutto questo? E’ possibile attraverso un lavoro focalizzato verso un obiettivo concreto, piuttosto che verso la definizione o il significato recondito del problema.

Non parliamo quindi di Terapie Brevi come la possibilit? di fare “un p? di terapia” (ovviamente ? una battuta), piuttosto utilizzare una terapia che si basa su presupposti, azioni e metodologie differenti.

Purtroppo spesso c’? la convinzione errata che, per risolvere problemi importanti/invalidanti o che sono presenti da molto tempo, occorrano necessariamente terapie altrettanto lunghe e difficili (dolorose).

Fortunatamente le convinzioni e la ricerca sono due cose molto diffferenti e quest’ultima ci dice che sia le terapie di luga durata che quelle di breve durata sono efficaci con i disturbi di attacchi di panico. Tuttavia preferisci risolvere un problema nell’arco di qualche settimana o di qualche anno?


Dott. Pier Paolo D?Alia
Psicologo Psicoterapeuta
Terapie Brevi