
La mania del controllo. 2 situazioni e altrettante soluzioni.
Ti sei preparato nei minimi dettagli eppure non è andata come pensavi? L’incertezza ti uccide? Gli altri non “rispondono ai tuoi comandi”?
L’dea di poter controllare tutto o quasi è un’idea con cui la società moderna, in particolar modo nei paesi molto sviluppati, ha basato gran parte delle sue convinzioni. Nel tentativo di gestire le situazioni più disparate investiamo una grande quantità di energie, ma spesso ci rendiamo conto che la premessa del controllo è totalmente inapplicabile.
Quando ci troviamo di fronte alla realtà, che sia l’impossibilità di controllare qualcosa o la perdita stessa del controllo, la delusione e la frustrazione sono dietro l’angolo.
Vediamo ora alcuni esempi specifici, che fanno parte della quotidianità di tutti, insieme ad alcuni suggerimenti su come poter allentare la gestione “forzata” di noi stessi o degli altri.
1. Controllare qualcosa che non è possibile controllare.
Una delle situazioni più frequenti si verifica nel momento in cui tentiamo di “moderare” le nostre reazioni emotive, come l’agitazione prima di parlare in pubblico (o in un esame o davanti al nostro capo), il rossore del viso e altre situazioni simili.

Non stupisce che il risultato di tutto ciò sia solo frustrazione e sofferenza. Le emozioni sono per loro natura reazioni automatiche, non consapevoli, quindi non controllabili.
Un caso analogo, ma con sfumature leggermente differenti, si può osservare nel momento in cui il controllo è rivolto a comportamenti e atteggiamenti che, al contrario, dovrebbero essere spontanei. Parlo ad esempio di un rapporto sessuale o in generale di un approccio sentimentale.
Ci troviamo nel paradosso di voler gestire qualcosa che naturalmente non è possibile fare o che dovrebbe essere spontaneo: il rossore aumenterà, la voce sarà sempre più rotta e così via.
Avete mai sperimentato una situazione del genere?
Soluzioni
Abbiamo capito che controllare qualcosa di incontrollabile non è molto fruttuoso; fare l’esatto contrario non è così intuibile ma poco importa.
Provate cioè a dichiarare apertamente le emozioni del momento, senza sprecare un grammo di risorse nel tentativo di gestirle. Si può affermare il proprio imbarazzo davanti al pubblico (o al nostro/a partner), si possono far notare le guance rosse (anzichè nasconderle) e così via.
Qualcuno diceva che la paura, guardata in faccia, si trasforma in coraggio. Per le situazioni che stiamo affrontando si attua lo stesso principio.
Se vi state chiedendo quanto sia importante capire questa soluzione (prima di metterla in atto), soprattutto dopo la premessa che ho fatto, dobbiamo sapere che la seconda caratteristica delle emozioni è quella dell’irrazionalità.
Siete sicuri di voler spendere energie per un discorso razionale (comprensione) in merito a qualcosa che è totalmente irrazionale?
2. Il controllo sugli altri
Spesso abbiamo l’impressione di poter controllare le persone, sia che ci troviamo in una relazione sentimentale, familiare, di lavoro o amichevole. L’impressione è piuttosto reale poichè a volte riusciamo nei nostri intenti. Attraverso la manipolazione e la pressione possiamo in qualche modo condurre gli altri verso i nostri scopi ma, anche qui, la “vittoria” sarà solo a termine.
Nella maggior parte dei casi infatti, non essendo una decisione volontaria, prima o poi, ci troveremo di fronte al fallimento e più abbiamo investito nel controllo, maggiore sarà la deluzione.
Soluzioni
Nelle relazioni con gli altri possiamo al massimo creare delle possibilità o delle motivazioni, ma la scelta sarà sempre libera e non condizionata.
La soluzione in questo caso si basa sull’apprendimento di una competenza molto importante, ovvero saper distinguere quali situazioni dipendono da noi (controllabili) e quali no.
Per far ciò dobbiamo esercitarci attraverso un compito scritto molto semplice. Create uno schema su un foglio in cui riportare nella prima riga le seguenti diciture:
– situazione che si verificherà;
– fattori che deterinano gli eventi;
– percentuale di controllo per ogni fattore descritto in precendenza;
– cos’è accaduto.
Qui un esempio completo e chiaro di come potete procedere.

E’ piuttosto intuitivo comprendere come al punto 4 e 5, parlando dell’interesse di un’altra persona, non possiamo che avere lo 0% di possibilità di controllo, mentre per gli altri fattori le cose cambiano.
Potete adottare questo schema ogni volta che non siete sicuri di come gestire una relazione.
In questo modo è possibile esercitare e sviluppare la competenza di cui sopra, quindi saper discriminare dove investire le proprie energie, quando parliamo di relazioni con gli altri, e dove rinunciare .
Dott. Pier Paolo D’Alia
Psicologo Psicoterapeuta
Terapie Brevi
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