La sola vista dei piccioni ti spaventa a morte? Cammini guardando costantemente a terra per evitare escrementi di animali? I ragni ti terrorizzano?

La zoofobia rappresenta comunemente la paura per gli animali o per determinate specie o, a volte, per lo sporco e le deiezioni degli stessi. Se dovessimo elencare le varie specie animali, troveremmo probabilmente altrettante fobie. Vediamone alcune solamente per un puro spirito descrittivo:

  • entomofobia (paura degli insetti)
  • apifobia (paura delle api)
  • aracnofobia (paura dei ragni)
  • cinofobia (paura dei cani)
  • ofidiofobia (paura dei serpenti)
  • musofobia (paura dei ratti)
  • ornitofobia (paura degli uccelli)
  • …(qui trovate un elenco pi? completo)

Possiamo inoltre definire la zoofobia come una paura decisamente al passo con i tempi, o meglio una paura “moderna“. Che cosa significa? Significa che la crescente urbanizzazione, cos? come il numero di persone che vivono in aree cittadine, hanno limitato notevolmente la nostra esperienza “bucolica”, a contatto con la natura e gli animali.

Ecco quindi che il battito d’ali di un volatile pu? allarmarci, cos? come la corsa frenetica di un cane o di un gatto. La semplice vista di un rettile, di un ragno ci terrorizza e cos? via.

Come spesso accade anche per altre problematiche, si tende a far risalire la paura per un determinato animale a episodi “traumatici” avvenuti nel passato, principalmente quando eravamo bambini. Per quanto riguarda insetti e serpenti la paura pu? essere definita atavica. Ovvero una paura ancestrale che rappresenta un allarme per il nostro organismo, un p? come la paura del vuoto.

Ora facciamo una piccola pausa. La breve descrizione riguardante le passibili cause della zoofobia mette in luce un aspetto molto interessante. Le problematiche sorte in seguito a un trauma infatti, ci fanno capire bene come nonostante si conosca perfettamente la causa del problema, questo non ci aiuta in alcun modo nel trovare una soluzione.

Un focus pi? interessante riguarda invece cosa le persone fanno nelle situazioni in cui si manifesta la paura, quali sono i loro comportamenti. Adottare soluzioni sbagliate ? un errore piuttosto comune, saperle riconoscere ? un’abilit? non altrettanto frequente; tuttavia a volte va semplicemente “rispolverata”.

Possibili scenari

La risposta pi? comune per chi soffre di zoofobia ? ovviamente la paura, fino ad arrivare ad episodi di panico e di blocco completo alla sola vista dell’animale in questione.

L’altro aspetto negativo e che influenza la vita sociale di queste persone riguarda l’evitamento. Posso evitare di andare a correre per paura di incontrare dei cani, di fare shopping nelle parti centrali delle citt?, spesso invase da piccioni, di recarmi in campagna (anche per una semplice vacanza) in quanto piena di insetti e di ragni.

Sono molte quindi le occasioni in cui la paura per gli animali pu? condizionare negativamente la nostra esperienza, a prescindere dalla sofferenza legata alla paura in se.

Se pensi che valga la pena sforzarsi un p? e non vuoi pi? rinuciare o limitarti, possiamo affrontare la situazione da subito attraverso alcuni esercizi da mettere in pratica.

1 – Conoscere meglio la paura

La prima cosa che puoi fare, quando un animale o un escremento ti terrorizzano al punto da bloccarti, ? proprio conoscere meglio la paura di cui stiamo parlando.

Approfondire la conoscenza significa letteralmente andare a ricercare informazioni, contenuti (anche in video, ad esempio su YouTube) e studi scientifici. Successivamente potrai classificare e raccogliere tutti i documenti in un apposito contenitore o cartellina.

Prova a diventare un “esperto del settore”, impegnandoti nella ricerca per una settimana. Dedica, ogni giorno, un’oretta all’approfondimento.

2 – Quanto vicino riesci ad arrivare?

La seconda cosa non ? metterti alla prova, come potrebbe sembrare dal titolo.

Dovrai solamente uscire di casa e misurare a quanti metri di distanza riesci ad avvicinarti a un escremento, a un piccione o altro, prima di avvertire la paura. A quel punto potrai tornare indietro o cambiare “strada”. Tieni nota delle distanze (anche sulle note del tuo telefono) per due settimane.

NOTA. Se pensi di riuscire potrai svolgere insieme sia il primo che il secondo esercizio. Se invece ritieni che la tua paura sia piuttosto elevata e vuoi procedere con calma va bene lo stesso. In questo caso farai l’esercizio 1 per una settimana e poi l’esercizio 2 a seguire.

3 – Smetti di parlarne

Come ho gi? scritto in un altro articolo (qui) condividere le proprie paure ci rassicura sul momento, ma non ci aiuta nella soluzione.

Smettere di parlarne ? una pratica che potete sperimentare da subito, cos? da non gettare altra legna sul fuoco, per tornare alla metafora utilizzata nell’altro post.

Se gli esercizi proposti non dovessero sortire i risultati che desideri, ricorda che anche chiedere aiuto potrebbe essere una soluzione adeguata!


Dott. Pier Paolo D?Alia
Psicologo Psicoterapeuta
Terapie Brevi