I 6 vantaggi della Psicoterapia Strategica(Integrata)
09 Mar 2017
I 6 vantaggi della Psicoterapia Strategica(Integrata)
Posted On: 9 Marzo 2017 | by: Pier Paolo D'Alia

Categories: Conoscere la psicoterapia, Psicoterapia Strategica

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Come ho descritto nella mia pagina di presentazione l’approccio alla psicoterapia che dal principio ha catturato la mia attenzione è stato quello Strategico, o per meglio dire Sistemico-Strategico.
Successivamente, grazie alla collaborazione con l’Istituto ICNOS e con l’Italian Center for Single Session Therapy, ma soprattutto con le persone che ho trovato, mi sono avvicinato con grande passione alle terapie brevi e alla Terapia a Seduta Singola, ma questo è un altro capitolo.

In questo post vorrei concentrarmi su quelli che ritengo essere i vantaggi più significativi dell’approccio (Sistemico)Strategico. In realtà la mia formazione (Scupsis – Roma) deriva da una visione ancor più flessibile, in quanto prevede un approccio integrato (sulla base teoria ed epistemologica Sistemico-Strategica) che vedremo a breve.

Quando ho pensato la descrizione sul sito mi sono concentrato su 2 aspetti, ovvero la duttilità e l’economicità ma, pensandoci bene, si possono facilmente rintracciare altri quattro aspetti.

 

1) Maggiore flessibilità = più campi applicativi

Questo punto si riferisce soprattutto all’approccio Strategico Integrato. In poche parole significa affrontare un problema con metodologie e tecniche provenienti anche da altre scuole, come quella Cognitivo-Comportamentale, quella Sistemica, quella centrata sulla soluzione (Solution-Focused) e dai molteplici riferimenti tecnici di Milton Erikson.

In questo modo si possono affrontare una varietà di situazioni, al contrario di chi adotta un unico approccio, sia nell’ambito personale e/o familiare che in quello delle organizzazioni, dei gruppi o nei contesti formativi.

2) Maggiore chiarezza = so cosa andrò a fare

Come ho definito anche in altri articoli (qui)  spesso si associa la terapia a qualcosa di misterioso o di cui si ha poco conoscenza, poche informazioni su cosa avverrà.

Capisco bene perché in Italia tra il 75 ed il 90% (Fiori Nastro et al., 2013) delle persone che hanno un disagio non si rivolgono a noi.

Nell’approccio Strategico questo non avviene, o almeno non dovrebbe avvenire. Quindi vi ho anche avvertito.
Non avviene semplicemente perché si stabiliscono dei chiari obiettivi da raggiungere (comportamenti, cambiamenti specifici, risoluzioni di criticità o di relazioni che non vanno etc. e non generici “vorrei stare meglio!”) e i tempi necessari, così da avere un riscontro e non procedere all’infinito.

3) E’ la persona che definisce l’obiettivo

Altro aspetto legato alla chiarezza ed importante al punto da meritare un discorso a sé.

Il titolo parla da solo e ci sono poche cose da aggiungere. Nella nostra modalità di affrontare i problemi crediamo che sia la persona a definire i propri obiettivi di benessere, non il terapeuta. Spesso invece accade il contrario, ovvero che è una teoria alla base dell’intervento a stabilire i criteri di “giusto/sbagliato”, “sanità/malattia” etc.

 

4) Efficacia = economicità

Solitamente gli interventi nella Terapia Strategica sono interventi brevi, tra le 8 e le 15 sedute. Possono volercene anche meno, a volte un solo incontro può essere risolutivo come ci insegna la Terapia a Seduta Singola (qui puoi accedere al blog dell’Italian Center). In alcune particolari occasioni il percorso può essere più lungo, ma sta sempre al buon terapeuta strategico aggiornare i suoi clienti sull’andamento e le mete ancora da raggiungere.

 

5) Parlare il linguaggio del cliente

Aspetto molto importante e di utilità per chi si affaccia alla terapia. In questo modo non si è costretti ad adottare particolari stili linguistici, perlopiù incomprensibile, all’interno della seduta.

Un buon terapeuta strategico sarà in grado di mettere a suo agio chi ha di fronte, utilizzando stili comunicativi che si adattano alla situazione (cliente), senza mai giudicare quanto viene portato dall’altro.

 

6) Al passo con i tempi

La sanità sta cambiando e con essa la richiesta che viene fatta ai servizi, anche quelli riguardanti il benessere psicologico. Alcuni passaggi molto importanti sono sintetizzati (con relativa bibliografia) in questo splendido articolo uscito sul blog dell’Italian Center for Single Session Therapy, in cui potete approfondire quanto sto affermando (qui).

Il sesto punto racchiude tutti gli altri e mi porta a considerare il modello Sistemico-Strategico al passo con i tempi e con i cambiamenti in atto.

 

Parlare il linguaggio del cliente, cercare di risolvere velocemente i problemi o le difficoltà, essere efficaci (economicità) e quindi rendere la psicoterapia anche più accessibile, restituire importanza alla persona senza calare dall’alto verità (la persona definisce obiettivi chiari e definiti per il proprio benessere), flessibilità sono tutte caratteristiche che rispondono in modo eccellente alla domanda di oggi e di domani.

 

Dott. Pier Paolo D’Alia
Psicologo
Specializzando in Psicoterapia Strategica Integrata

 

 

Bibliografia

Fiori Nastro, P., Armando, M., Righetti, V., Saba, R., Dario, C., Carnevali, R., Birchwood, M., Girardi, P. (2013). Disagio mentale in un campione comunitario di giovani adulti: l’help-seeking in un modello generalista di salute mentale. Rivista di psichiatria, 48(1), 60-66.