Una delle problematiche pi? frequenti, quando si torna all’attivit? dopo un lungo periodo, ? legata proprio alla concentrazione. Si fatica a mantenere il focus sui libri o sul pc, non ricordiamo quanto abbiamo letto, ci si distrae alla prima occasione e cos? via.

La lunga pausa a cui tutti noi siamo stati sottoposti, in particolar modo chi sta affrontando un percorso di studi, pu? causarci difficolt? nelle performance proprio in virt? della poca concentrazione che riusciamo ad avere.

C’? da dire che l’abitudine persa durante la quarantena, quindi mantenere il giusto focus su un’attivit? (parliamo principalmente di studio) ? uno dei fattori che entrano in gioco. Nelle problematiche che riguardano la nostra mente sono quasi sempre diverse le variabili da prendere in considerazione.

Ad esempio, trattandosi di concentrazione, l’idea dell’obbligo rappresenta sicuramente un’altra variabile assai importante.

Quando percepiamo l’obbligatoriet? nel dover portare a termine una ricerca, un esame o un compito che ci viene assegnato, proprio allora la concetrazione pu? giocarci brutti scherzi.

L’obbligo pu?, a sua volta, dipendere da altri fattori, sia esterni che interni: una scadenza prefissata (un esame, un’interrogazione), le nostre convinzioni morali, i genitori o gli insegnanti, il tempo da dover recuperare in seguito alla quarantena e cos? via.

Il mio scopo non ? tuttavia quello di complicare la situazione, bens? trovare delle soluzione focalizzate. Dopo aver compreso alcune delle ragioni principali e pi? frequenti che sono alla basa dei problemi di concentrazione, veniamo alla parte pi? interessante.

Tornare a concentrarsi

Le prescrizione che vorrei proporre in questo articolo sono essenzialmente due e fanno riferimento ad aspetti differenti.

Nel primo caso mi riferisco al senso di obbligo descritto precedentemente, nel secondo all’ambiente.

1) Quando lo studio diventa principalmente un obbligo potete sperimentare una tecnica molto utilizzata in ambito strategico e pensata ad hoc per queste situazioni.

Come prima cosa stabilite un tempo giornaliero per lo studio, che deve essere limitato a 30, 45 o 60 minuti al massimo. Solamente nel caso di scadenze incombenti potete fissare una “doppia seduta” giornaliera, quindi mattina e pomeriggio. In tutti gli altri casi va rispettata la prima indicazione, quindi limitare l’impegno dello studio a 30, 45 o 60 minuti massimo.

In questa finestra di tempo l’unico “obbligo” ? quello di restare seduti alla vostra postazione con il materiale necessario (pc, libri, quaderni ecc.), fino alla scadenza del tempo fissato. Potete quindi decidere se leggere e studiare, non fare nulla o perdere tempo in altro modo. L’importante ? restare li.

Per tutto il resto della giornata siete obbligati a non studiare. Si pu? fare qualsiasi cosa tranne tornare sui libri.

Dopo una settimana valutate cosa sta accadendo e se pensate che il tempo non sia sufficiente per le vostre necessit? aumentate di soli 15 o 30 minuti la sezione quotidiana. Altrimenti continuate con le modalit? suddette.

2) L’ambiente. Si l’ambiente o pi? precisamente il luogo, la postazione dove si studia fanno la differenza.

Per riuscire a essere pi? concentrati l’ambiente ? un aspetto da prendere in considerazione. Questo significa prestare attenzione alle fonti di rumore/distrazione, avere sottomano tutto quello che ci occorre, poter restare in una posizione comoda per parecchio tempo e altro ancora.

L’indicazione ? quindi di lavorare preventivamente per avere a disposizione una postazione/luogo che ci faciliti il compito piuttosto che ostacolarlo.

P.S.

Per chi dovesse affrontare un esame a breve ho scritto un articolo dedicato con altre indicazioni utili che potete trovare cliccando qui.


Dott. Pier Paolo D?Alia
Psicologo Psicoterapeuta
Terapie Brevi

Bibliografia

Bartoletti A. (2013). Lo studente strategico. Come risolvere rapidamente i problemi di studio. Firenze: Ponte alle Grazie.