Negli ultimi giorni si ? molto parlato della sindrome della capanna, o anche sindrome del prigioniero, ovvero lo stato di malessere e preoccupazione nell’uscire nuovamente di casa dopo la lunga quarantena.
L’origine del termine ? piuttosto curiosa, tanto che sono andato a ricercare alcuni articoli che ne parlavano. In sostanza deriva dall’esperienza di alcuni minatori di inizio ‘900 che vivevano per lunghi periodi in delle capanne, dovendo concentrare il lavoro proprio in alcuni mesi dell’anno. Nel tornare alla vita “normale” molti di loro manifestavano un vero e proprio rifiuto, ansia e tristezza. Un p? quello che accade ad alcuni detenuti di lunga data (da qui sondrome del progioniero), quando perdono la “sicurezza” delle loro routine in carcere e quindi della loro cella.
Tornando ai giorni nostri si ? notato che l’isolamento dovuto alla quarantena per il covid-19 ha prodotto risultati molto simili:
- sensazioni di paura, tristezza, sconforto legate all’idea di dover uscire di casa;
- scarsa motivazione nell’affrontare il lavoro, lo studio o altre attivit?;
- poca concentrazione, stanchezza costante, difficolt? ad alzarsi dal letto.
Faticate dunque a riprendere il ritmo? Siete sconfortati nel momento in cui dovete uscire di casa?
Tornare a uscire in tempi brevi
Tornare alla vita e alle abitudini “pre-covid” ? possibile, ed ? possibile spesso in breve tempo.
Fortunatamente nelle settimane passate ho scritto altri articoli che ci possono essere utili anche in questo caso. Vediamo come e perch?.
1) In uno dei primi articoli usciti durante la quarantena ho affrontato il tema delle cattive abitudini, che poi si traducono nella poca concentrazione, nella difficolt? ad alzarsi dal letto o in una sensazione costante di stanchezza (insomma il terzo punto descritto sopra).
Trattandosi di “cattive abitudini”, il modo pi? veloce per scardinarle ? quello di sostituirle con nuove abitudini, o quantomeno esercitarsi a rispolverare quelle che gi? avevamo in passato.
Riassumo alcune proposte pratiche, descritte approfonditamente nell’articolo, che potete sperimentare da subito:
- Organizza la giornata dall?inizio (Ogni mattina, prima di alzarti dal letto, spendi 5 minuti ad organizzare tutta la giornata che hai davanti)
- Alzati sempre alla stessa ora
- Attivit? fisiche/pratiche
Questo il link per approfondire ulteriormente: https://www.pierpaolodalia.it/terapie-brevi/migliorare-la-quarantena-in-casa/
2) Saltando indietro al punto 1 troviamo la paura e lo sconforto all’idea di dover uscire di casa, come i minatori nel momento in cui dovevano abbandonare i loro rifugi.
A differenza della sindrome della capanna “originale”, in un momento come questo ci troviamo di fronte ad un incognita nuova: la paura del possibile contagio/infezione. Per questo lo sconforto di uscire si trasforma nell’evitare di uscire.
S avete letto gli articoli che vi st? per postare sapete gi? che paura ed evitamento sono strettamente connessi: evitando una situazione la paura aumenta, pi? la paura aumenta pi? eviter? quella situazione e cos? via.
Rispetto alla paura delle infezioni: https://www.pierpaolodalia.it/terapie-brevi/mettere-un-freno-alla-paura-delle-infezioni/
Evitamento: https://www.pierpaolodalia.it/ansia-fobie/evitare-di-evitare-non-sempre-prevenire-e-meglio-che-curare/
Teniamo presente che le sensazioni di paura e insicurezza possono avere vari livelli. Nel momento in cui le proposte qui presenti non dovessero essere sufficienti, considerate l’idea di rivolgervi ad un esperto. Le Terapie Brevi si sono mostrate estremamente efficaci nel risolvere situazioni del genere.
3) Come ultimo punto affrontiamo la demotivazione di cui, vi avverto, non ho scritto ancora nulla. Rimandiamo quindi ad un prossimo futuro l’approfondimento sulla motivazione e passiamo subito a ci? che possiamo fare.
Prima di tutto dobbiamo stabilire verso cosa dirigere la nostra motivazione, qual’? in sostanza l’obiettivo. Ci sentiamo demotivati a uscire con gli amici? Ad andare a lavoro? Non troviamo la motivazione per tornare in paletra o all’attivit? fisica?
Dobbiamo individuare l’area da colpire, dove rivolgere gli sforzi. Non ? detto che la demotivazione sia generale, ma vi potreste stupire nel costatare che, al contrario, riguarda aspetti pi? circoscritti della vostra vita.
Individuato l’obiettivo datevi un voto su una scala da 1 a 10 dove 1 indica la totale assenza di motivazione, ad esempio nell’uscire con gli amici, e 10 la massima motivazione possibile per voi. Nel far questo considerate anche qual’? il voto che vorreste raggiungere; non ? detto che 10 sia il vostro obiettivo, pu? essere un 7 un 8 o altro.
Ora la parte pi? interessante, che consiste nel porvi una domanda piuttosto semplice: quali sono le azioni che posso mettere in campo, le cose che posso fare, le decisioni che posso prendere, per passare da 3 a 4 (o da 4,5 a 5,5, da 2 a 2,5 ecc.)? Per fare quindi un piccolo passo avanti nella scala?
Le risposte che vi darete saranno le primissime cose che potete sperimentare per trovare la motivazione persa durante questo lungo periodo di quarantena.
Dott. Pier Paolo D?Alia
Psicologo Psicoterapeuta
Terapie Brevi